Psicoterapia del trauma con trattamento EMDR

Il trattamento terapeutico EMDR può essere utilizzato anche integrato nel percorso terapeutico per tutta una gamma di psicopatologie (ansia, depressione, fobie, dipendenze, disturbi alimentari) e vissuti negativi relazionali (difficoltà relazionali dovute ad esperienze traumatiche di attaccamento in età precoce con le figure di accudimento) legati ad un’origine traumatica.

E’ proprio il ricordo devastante di quello che è successo che viene trattato terapeuticamente con la tecnica EMDR.

Utilizzo il metodo EMDR (dall’inglese Eye Movement Desensitizazion and Reprocessing, ovvero desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari) in modo elettivo in caso di trauma causato da eventi estremi stressanti o traumatici ( terremoti, malattie, incidenti) quando l’esperienza vissuta è rimasta codificata in memoria in modo non funzionale e non corretta in chiave di ricordo traumatico che disorganizza la mente (stress post traumatico).

Cos’è un trauma psicologico

Il trauma psicologico è un evento “non integrabile” con il sistema psichico pregresso di un’individuo che minaccia di compromettere la coesione mentale. Un’esperienza traumatica può rimanere dissociata dal resto dell’esperienza psichica e causare una sintomatologia dissociativa.

Esperienze traumatiche differenti possono venire associate a differenti probabilità di sviluppare un disturbo post traumatico, visto che l’effetto sull’individuo dipende da tipo e gravità di trauma subito.

Cos’è il trattamento EMDR nella Psicoterapia del trauma

L’EMDR è un trattamento terapeutico specifico ideato da Francine Shapiro nel 1987 e introdotto in Italia nel 1999 che utilizza un protocollo standardizzato in 8 fasi.

Il trattamento EMDR si avvale della stimolazione alternata con i movimenti oculari dei due emisferi cerebrali che presiedono alle funzioni cognitive ed emotive.
La funzione del trattamento EMDR è quella di riattivare il processo innato di elaborazione dei contenuti dei ricordi traumatici, portandoli gradualmente ad essere percepiti come lontani, distanti e infine potendoli ricollocare in una dimensione passata più gestibile. Ognuna delle otto fasi del trattamento EMDR è formulata in modo da permettere la rielaborazione delle informazioni immagazzinate in maniera disfunzionale nella memoria che costituiscono il motivo delle problematiche per le quali il paziente arriva in terapia.

Il lavoro terapeutico EMDR è focalizzato sul ricordo dell’esperienza:

  • vado a riorganizzare come il ricordo dell’esperienza traumatica (immagazzinato nelle reti neuronali) rimane in memoria in modo che possa trasformarsi in un ricordo traumatico senza più incidenze sul presente
  • vado a desensibilizzare il ricordo che era rimasto in memoria ed a rielaborarlo per permettere al paziente di percepire il ricordo lontano, distante ed eliminare le sensazioni fisiche disturbanti.

Dopo il lavoro con il trattamento EMDR i pazienti ricordano ancora l’evento del trauma o l’esperienza ma sentono che veramente fa parte del passato e il contenuto riesce ad esere integrato in una prospettiva più serena fino a raggiungere una visione del trauma più matura e funzionale.

Le 8 fasi del trattamento EMDR nella Psicoterapia del trauma

  1. la prima fase del trattamento EMDR è molto simile all’inizio di quasi tutte le psicoterapie e consiste nella pianificazione del piano terapeutico: in questa fase si analizzano i problemi del paziente e gli eventi accaduti nei suoi primi anni di vita, i quali sono i potenziali responsabili della sintomatologia. In questa fase si pone anche il focus sugli obiettivi che si desiderano ottenere dalla terapia EMDR.
  2. durante la seconda fase del trattamento EMDR viene spiegato al paziente in che cosa consiste il trattamento e come funziona l’EMDR. E’ possibile lavorare su tutte le risorse del paziente che possono essere utili all’elaborazione del trauma.
  3. nella terza fase del trattamento EMDR avviene la descrizione dell’evento traumatico: viene chiesto al paziente di identificare l’esperienza traumatica da elaborare e la convinzione negativa che si ha di sé che accompagna quell’evento (es. “sono un debole”). Il paziente dovrà identificare anche le emozioni e le sensazioni che sono associate a quel ricordo e che vengono attivate durante questa focalizzazione. In questa fase viene identificata però anche la cognizione positiva, cioè quanto il paziente vorrebbe pensare su di sé, relativamente all’evento negativo (es. “posso diventare forte”).
  4. la quarta fase del trattamento EMDR è quella che utilizza i movimenti oculari: è qui che si richiede al paziente di focalizzare sugli elementi del ricordo identificati nella terza fase facendolo concentrare su ciò che accade dentro di sé durante il set dei movimenti oculari: pensieri, emozioni, immagini, sensazioni, etc.
    Questo intervento deve continuare fino a quando il paziente non prova più alcun fastidio nel rivivere il ricordo traumatico.
  5. nella quinta fase del trattamento EMDR si comincia a lavorare sulla cognizione positiva, capendo come questa possa legarsi all’evento traumatico ora desensibilizzato e sostituendolo quindi alla cognizione negativa. Solitamnte in questa fase si percepisce già una maggior fiducia in sé stesso del paziente, nonnchè un sopraggiunto stato di calma emotivo e corporeo.
  6. nella sesta fase del trattamento EMDR viene attuata facendo eseguire al paziente una scansione corporea, finalizzata a verificare la presenza di eventuali tensioni residue.
  7. nella fase di chiusura del trattamento EMDR, la settima, il paziente riceverà indicazioni su come gestire eventuali sedute incomplete (quelle possibili “rimanenze” in cui il ricordo provoca ancora disagio emotivo).
  8. l’ottava fase del trattamento EMDR serve a verificare i risultati dell’EMDR al fine di rafforzarli, o per rifinire alcuni aspetti negativi latenti che ancora infastidiscono il paziente a livello emotivo.